19 Lug Visione e Stress in azienda : nuove sfide per imprenditori e managers
In un giugno del tutto anomalo dal punto di vista meteorologico ci è capitato spesso di imbatterci in acquazzoni e intemperie al ritorno dall’ufficio e subito dopo in un caldo ed un’umidità senza precedenti.
Anche in azienda può capitare di doversi imbattere in una visione poco chiara del futuro della propria realtà o constatare nel proprio dipartimento aziendale annebbiamento, criticità e poca efficienza nell’affrontare i tanti problemi e sfide quotidiane che il mercato presenta.
Al punto da chiedersi se il temporale passerà mai o se l’organizzazione sia destinata a vivere nell’incertezza ad oltranza.
Siamo sempre più frequentemente coinvolti nella gestione di tali problematiche come consulenti, soprattutto nelle aziende laddove manchi un dipartimento risorse umane, e tali aspetti si presentano quotidianamente senza poter essere analizzate con specifiche competenze.
Soprattutto nei ruoli imprenditoriali o manageriali, risolvere problemi, spesso causati da terzi, è diventata parte preponderante delle giornate lavorative, sulla quale la produzione del valore aggiunto magari non appare direttamente nel bilancio d’esercizio o non è direttamente correlata al margine operativo creato, ma ne è motore scatenante.
La sfida è avere un obiettivo anche quando fuori c’è nebbia. Il contatto con le persone sotto la diretta responsabilità, il contatto coi colleghi o con le figure a cui si riporta, fa capire se questo obiettivo è perseguibile.
Anche il recruiting e la retention aziendale devono essere improntati a questa semplice teoria perché nel tempo queste dinamiche si innestino in una direttrice positiva, a maggior ragione in un mercato in cui trovare persone brave e appassionate è sempre più difficile.
Perché ciò sia possibile l’imprenditore deve però rimanere positivo, appassionato e soprattutto collaborativo, perché al giorno d’oggi, anche i più bravi, da soli, fanno ben poco.
Le difficoltà quotidiane in ambito aziendale spesso sono riconducibili a tre aspetti: stress, velocità del mercato e aspirazione poco graduale al cambiamento delle organizzazioni, con risposte sempre più difficili e complesse da produrre ma in tempistiche sempre più ristrette.
E’ proprio sulla gestione di questi tre aspetti, che le “skills” delle persone, a parità di competenze, possono e potranno sempre più fare la differenza per un’azienda.
Per tutto quanto sopra è consigliato prendersi delle pause da quello che tipicamente crea delle sinapsi di pensiero negative in azienda, le quali sono molto più attrattive e semplici inconsapevolmente, ma deleterie a lungo termine per l’imprenditore e anche per l’azienda.
Prendersi delle pause, trovare dei correttivi, e soprattutto aumentare l’organizzazione dei processi affinchè le inefficienze diminuiscano.
Creare un atteggiamento positivo, propositivo e impegnato, richiede sforzo e soprattutto allenamento alla creazione di nuove attitudini proprie che solo in seguito diventeranno patrimonio dell’organizzazione. Abitudini ovviamente positive e orientate al risultato comune non al menefreghismo.
Sempre più spesso la gestione di questi aspetti correlati alle risorse umane, alla loro motivazione, al renderle costantemente partecipi ad un’attività piuttosto che ad un’altra, in base alle loro caratteristiche, si rende imprescindibile non solo per le grandi aziende strutturate, ma anche per chi, fino a ieri, non aveva bisogno di preoccuparsi di questi aspetti come le micro e piccole imprese del nostro territorio.