20 Feb Ancora un rinvio per l’abolizione “dell’esclusione da IVA”
Il “regime” di esclusione IVA previsto per gli enti associativi continuerà ad applicarsi per tutto il 2024.
È quanto previsto dal Ddl di conversione del DL 215/2023 (decreto “Milleproroghe”), che ieri ha ricevuto il primo via libera dalla Camera. Il testo ora dovrà essere sottoposto all’esame del Senato.
Viene così posticipata, ancora una volta, l’introduzione delle novità del DL 146/2021, che, in assenza di rinvio, entrerebbero in vigore già a partire dal prossimo 1° luglio.
Il DL 146/2021 prevede che vengano attratte nel campo di applicazione dell’IVA alcune cessioni di beni e prestazioni di servizi attualmente escluse da imposta in base all’art. 4 del DPR 633/72.
Si tratta, in particolare, delle operazioni rese ad associati, tesserati e partecipanti di associazioni politiche, sindacali, di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra scolastica, che non sono da assoggettare a imposta, purché siano rese dagli enti in conformità alle finalità istituzionali.
Per effetto delle modifiche, invece, queste operazioni dovranno considerarsi rilevanti ai fini IVA.
Nel nuovo quadro normativo delineato per il 2025 le stesse potranno beneficiare del regime di esenzione IVA. Il passaggio dall’esclusione all’esenzione avrà comunque un impatto significativo sulla gestione degli enti, in quanto questi si troveranno a dover assolvere, per le stesse operazioni, gli obblighi di fatturazione, registrazione, dichiarazione annuale, ecc. L’impatto sarà più soft per chi è in regime di L. 398/91, in quanto l’obbligo di fatturazione si ha solo per poche operazioni, fra cui pubblicità e sponsorizzazione, ed esso prevede che non debbano essere trasmesse LI.PE. e dichiarazione Iva.
ll rinvio al 2025 concede dunque un po’ più di tempo alle realtà associative per i necessari adeguamenti e ha il pregio di evitare che gli enti si trovino a dover gestire il passaggio dall’esclusione all’esenzione IVA in corso d’anno.
Si spera che tale proroga serva anche al fine del coordinamento con le novità recentemente introdotte dall’art. 36-bis del DL 75/2023 per gli enti sportivi. Tale norma esenta da imposta le prestazioni connesse alla pratica sportiva rese da tali enti a favore dei soggetti che praticano lo sport, ma non appare coordinata con la nuova esenzione che dovrebbe essere introdotta all’art. 10 comma 4 n. 2) del DPR 633/72, che, allo stato, non sarebbe applicabile alle ssd a rl.