Come ben sappiamo il nuovo art. 2086 del Codice Civile impone all’imprenditore (qualsiasi sia la forma e la dimensione in cui esso eserciti l’attività) il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita di continuità aziendale.
Questo significa che ogni imprenditore deve dotarsi di appositi strumenti, regole e procedure aziendali che permettano di rilevare “ gli eventuali squilibri di carattere patrimoniale, o economico-finanziario” così come riportato all’interno dell’art. 3 del Codice della Crisi e dell’insolvenza.
Si rende necessario quindi, quantomeno dotarsi di un buon sistema riclassificazione e di analisi di bilancio per studiare i dati storici con cadenza almeno trimestrale, ma questo può non bastare visto che gli squilibri di cui sopra dipendono dalla capacità effettiva dell’azienda di produrre flussi di cassa che permettano di “sostenere i debiti e le prospettive di continuità aziendale almeno per i dodici mesi successivi”.
Gli strumenti minimi che, a questo punto, ci permettono di verificare la sostenibilità dei debiti prospettica sono almeno due e cioè il budget di tesoreria e il business plan.
Il primo di permette di misurare la produzione e l’assorbimento di liquidità mese per mese con una proiezione di almeno tre mesi sempre in linea (quindi aggiornata di mese in mese), il secondo di avere una proiezione economica, patrimoniale e finanziaria che abbracci un periodo biennale, tenuto conto degli impegni finanziari a medio lungo termine assunti dalle aziende.
Il nostro Studio è a disposizione e si propone quale valido partner per aiutare le aziende nell’implementazione di un valido sistema di reporting e nell’analisi dei dati rilevati al fine di adempiere nel migliore dei modi ai nuovi obblighi determinati coma abbiamo visto dal Codice Civile e dal Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza.
