Fatturazione elettronica ed operazioni in valuta

Nella prassi commerciale è frequente che le aziende utilizzino altre valute, come ad esempio il dollaro US, come moneta di riferimento. Ci si chiede pertanto se sia possibile emettere fattura elettronica con valuta diversa dall’Euro.

Dal punto di vista normativo abbiamo due riferimenti: da un lato l’articolo 230 della Direttiva n 2006/112/CE che stabilisce che “gli importi figuranti in fattura possono essere espressi in qualsiasi moneta, questo purché l’importo dell’iva sia espresso nella moneta nazionale dello stato membro” del soggetto che emette fattura. Secondo la normativa nazionale, poi, l’articolo 21, comma 2, lettera l) del DPR n. 633/72 impone l’indicazione in fattura “dell’aliquota, dell’ammontare dell’imposta e dell’imponibile con arrotondamento al centesimo di euro”. L’introduzione della fattura elettronica non ha mutato il presente quadro normativo.

E’ pur vero che le specifiche tecniche per l’emissione delle fatture elettroniche, nel campo “Divisa”, prevedrebbero la possibilità di esporre il tipo di valuta utilizzata per l’indicazione degli importi della fattura.  Sul punto è però intervenuta l’Agenzia Entrate affermando che, se la fattura è emessa da soggetti residenti o stabiliti, il codice da inserire nel campo Divisa deve essere obbligatoriamente “EUR”.

In questa situazione di incertezza è sicuramente prudente attenersi al dettato normativo, ma è utile proporre alcune soluzioni pratiche al fine di soddisfare anche le esigenze amministrative e commerciali delle aziende.

Con riferimento al tracciato xml della e-fattura, ad esempio, è possibile utilizzare i campi opzionali del blocco “2.2.1.3 – CodiceArticolo”, indicando nel campo “2.2.1.3.1 – CodiceTipo”, la divisa di riferimento e nel campo “2.2.1.3.2 – CodiceValore”, l’importo convenuto nella divisa indicata.

In alternativa è possibile indicare valuta e relativo importo nei campi opzionali della sezione “2.2.1.16 – AltriDatiGestionali”.

Una soluzione più laboriosa, ma sicuramente più gradita alle parti, potrebbe anche essere quella di utilizzare il campo “Descrizione dell’articolo” aggiungendo una dicitura simile alla seguente: “corrispettivo concordato in Valuta________, per l’importo di __________, al cambio in Euro di __,__”.

Resta fermo che imponibile e iva dovranno essere espressi in Euro nei rispettivi campi dedicati e che per la conversione è necessario utilizzare l’apposito servizio di convertitore storico delle valute messo a disposizione dalla Banca d’Italia. Il cambio di riferimento deve essere quello del giorno di effettuazione dell’operazione, se indicato in fattura o, in assenza di indicazione, quello del giorno di emissione della fattura. Al file della e-fattura potrà poi essere allegata la consueta fattura pdf di cortesia, che è un documento fiscalmente irrilevante, espressa nella valuta di riferimento.