29 Dic Approvato in via definitiva il D. Lgs. relativo alla riforma dell’IRPEF
Il Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2023 ha approvato il decreto legislativo relativo alla riforma dell’IRPEF, in attuazione della Legge Delega per la riforma fiscale.
Per il solo periodo d’imposta 2024 è prevista una riduzione degli scaglioni dell’imposta da quattro a tre, applicando le seguenti aliquote:
– 23%, per il reddito complessivo fino a 28.000 euro;
– 35%, per il reddito complessivo superiore a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
– 43%, per il reddito complessivo superiore a 50.000 euro.
Vengono quindi uniti i primi due scaglioni di reddito complessivo attualmente previsti: ora si applica un’aliquota pari al 23% per il reddito complessivo fino a 15.000 euro e pari al 25% per il reddito superiore a 15.000 euro e fino a 28.000 euro.
L’aliquota diminuisce di due punti percentuali per la fascia di reddito superiore a 15.000 euro fino a 28.000 euro, con un risparmio massimo di 260 euro.
Al contempo è prevista la diminuzione di 260 euro dell’importo totale delle detrazioni spettanti per i seguenti oneri:
– gli oneri la cui detraibilità è fissata nella misura del 19%, fatta eccezione per le spese sanitarie (ad esempio le spese funebri, spese per istruzione universitaria e frequenza scolastica, etc.);
– le erogazioni liberali in favore dei partiti politici (rispetto alla versione trasmessa alle Camere per i pareri sono state tolte le erogazioni liberali a favore delle ONLUS, delle iniziative umanitarie, religiose o laiche e degli enti del Terzo settore);
– i premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi.
Un’altra modifica applicabile per il periodo d’imposta 2024 è prevista in relazione alle detrazioni per i redditi di lavoro dipendente e di taluni redditi assimilati.
In caso di reddito complessivo non superiore a 15.000 euro, l’importo di tali detrazioni è pari a 1.955 euro, rispetto all’importo di 1.880 euro attualmente previsto. In questo modo, la detrazione è la medesima prevista per i redditi di pensione fino a 8.500 euro, applicandosi quindi la stessa no tax area.
In ogni caso per i periodi d’imposta 2024 e 2025, al fine di conteggiare gli acconti d’imposta, si dovrà assumere, quale imposta del periodo precedente quella che si sarebbe determinata non applicando la riduzione delle aliquote da quattro a tre e l’innalzamento delle detrazioni.