Smart Working 2023

Nel 2017 il lavoro agile, nonostante l’introduzione della legge n. 81 lo abbia disciplinato a livello Nazionale, era ancora visto in azienda come una modalità di gestione del rapporto di lavoro del tutto residuale.

Dal 2019, con la crisi pandemica, si è ottenuta un incremento nelle potenzialità e nell’utilizzo di tale strumento.

Gli accordi, nel periodo emergenziale, venivano bypassati e nella maggior parte dei casi sia nel settore pubblico che in quello privato lo smart working era diventato un vero e proprio obbligo assumendo sempre di più le caratteristiche di telelavoro.

Da quasi metà anno il legislatore sta guardando al passato per normare l’utilizzo dello smart working.

Nella legge di bilancio 2023 viene ristretta di gran lunga la platea di lavoratori che hanno diritto a richiedere e ottenere dal datore di lavoro la possibilità di prestare la propria prestazione lavorativa in modalità agile senza la sottoscrizione di alcun accordo.

Difatti tale diritto è rimasto solo per i lavoratori fragili dal 1° gennaio 2023 fino al 1° marzo 2023. Per lavoratori fragili si intendono solo coloro che sono affetti da gravi patologie croniche e gravi scompensi clinici individuati con Decreto Ministeriale del Ministero della Salute pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 febbraio 2022.

Dal 1° gennaio 2023 diviene di nuovo obbligatoria la stipula di un accordo tra il datore di lavoro e il lavoratore, inoltre la comunicazione obbligatoria deve essere effettuata entro il termine perentorio di 5 giorni dall’inizio dello svolgimento della prestazione stessa.

Resta pur sempre possibile la proroga dell’accordo una volta sopraggiunto il termine.