Rivalutazione dei beni d’impresa

La terribile pandemia in atto COVID-19 ha “consigliato” al nostro legislatore di prevedere alcune rivalutazioni dei beni d’impresa, molto interessanti per le imprese.

  • SOGGETTI OPERANTI NEI SETTORI ALBERGHIERO E TERMALE (ART. 6 BIS D.L. 23/2020)

Essa riguarda i beni materiali ed immateriali immobilizzati e le partecipazioni in imprese controllate e collegate in bilancio al 31.12.2019

E’ un’operazione estremamente favorevole in quanto GRATUITA.

E’ possibile quindi allineare al valore di mercato i valori storici di bilancio senza pagare alcuna imposta sostitutiva.

E’ necessario che le imprese si trovino in contabilità ordinaria.

E’ un’operazione estremamente valida in caso di redditi imponibili nei periodi post covid (a decorrere dal 2021) od in caso di cessione del/gli alberghi senza che emergano plusvalenze tassabili in capo alla società (a decorrere dall’esercizio 2023).

Praticamente i valori dell’attivo vengono rivalutati/aumentati con l’iscrizione del saldo attivo di rivalutazione al passivo (eventuale affrancamento non obbligatorio del saldo attivo con imposta sostitutiva del 10%, “sostitutiva” delle imposte della società in caso di distribuzione della riserva (IRES 24%).

  • RIVALUTAZIONE GENERALE DEI BENI D’IMPRESA (ART. 110 D.L. 104/2020)

Riguarda i beni d’impresa di qualsiasi settore economico e le partecipazioni in imprese controllate e collegate in bilancio al 31.12.2019 (sono esclusi i beni merce).

Imposta sostitutiva pari al 3% (valore riconosciuto ai fini fiscali).

L’operazione è estremamente vantaggiosa ai fini fiscali per imprese con utili imponibili continuativi.

 

Ad esempio, con una rivalutazione di beni aziendali per € 1milione, il costo da sostenere per imposta sostitutiva è pari ad € 30.000 (pagabili in 3 rate annuali); il beneficio, sottoforma di maggiori ammortamenti spalmati negli anni a seconda del coefficiente di ammortamento previsto per il bene rivalutato, è calcolato sul maggior valore di € 1milione.

Il risparmio effettivo è dato dalla sommatoria delle imposte ordinariamente dovute (24% per IRES oltre al 3,9% per IRAP).  

Quindi: € 1.000.000 x 27,9% =    € 279.000 imposte risparmiate

    Imposta sostitutiva dovuta =   € 30.000 (in 3 anni)

             RISPARMIO FISCALE =   € 249.000 (in n. esercizi fiscali)

 

Si tratta praticamente di un beneficio a costo zero perché già nel 2021 con i maggiori ammortamenti otteniamo un risparmio d’imposta superiore alla prima rata dell’imposta sostitutiva, qualsiasi sia il coefficiente di ammortamento del bene/i rivalutato/i.

Anche in questo caso è prevista la possibilità (non obbligatoria) dell’affrancamento del saldo attivo di rivalutazione con un’imposta sostituiva pari al 10%, “sostituiva” delle imposte della società (IRES 24%) al fine di evitare le plusvalenze tassabili in caso di cessione. L’effetto è rinviato al quarto esercizio successivo (2024 per gli esercizi solari).