Regimi contabili a confronto

La scelta del regime contabile e fiscale è una della prime scelte da effettuare in sede di avvio di una nuova attività. La stessa può però essere modificata per scelta o per obbligo negli esercizi successivi al primo.

Spesso viene chiesto quale sia il più conveniente, oppure si pensa che il regime forfetario sia in assoluto quello che fa “pagare meno imposte”. In realtà non vi è una risposta univoca e valida per tutti. Per poter rispondere correttamente è necessario analizzare il singolo caso concreto. Come anticipato, può capitare durante il corso della vita professionale o aziendale che ci siano variazioni tali da rendere necessario un passaggio da un regime ad un altro.

Il presente articolo si pone l’obiettivo di spiegare in modo semplice e sintetico le principali caratteristiche e differenze tra i tre principali regimi, senza presunzione alcuna di esaustività.

Procedendo con l’analisi, i regimi contabili che l’imprenditore o il professionista può adottare sono:

Regime Forfetario

  • Limite massimo di ricavi fissato a 85.000 €
  • Limite massimo di redditi da lavoro dipendente e assimilati percepiti pari a 30.000 €
  • Sostenimento di spese per lavoro dipendente, accessorio e collaboratori, per un ammontare complessivo lordo non superiore a 20.000 €
  • Facoltà per coloro che sono iscritti alla gestione Inps artigiani e commercianti di richiedere una riduzione del 35% sui contributi
  • Esonero dalla registrazione e tenuta delle scritture contabili
  • Esonero dall’applicazione dell’Iva sulle fatture e della ritenuta d’acconto
  • Irrilevanza dei reali costi sostenuti ai fini del calcolo del reddito imponibile. Lo stesso è calcolato applicando un coefficiente di redditività stabilito dalla norma in base al proprio Codice Ateco, da applicare ai ricavi o compensi percepiti nel periodo d’imposta (principio di cassa)
  • Aliquota d’imposta pari al 15% (5% per i primi 5 anni di attività, a determinate condizioni)
  • Esonero dall’applicazione di Irpef, Ires, Irap.

Regime Ordinario

  • Il reddito è determinato in base al principio della competenza, come differenza tra i ricavi e i costi di competenza di ciascun periodo d’imposta
  • Il reddito imponibile sconta l’Irap; l’Irpef se trattasi di persona fisica o società di persone, o l’Ires se trattasi di società di capitali
  • Obbligo della tenuta dei registri Iva, beni ammortizzabili, libro giornale, libro inventari e libri sociali per le società di capitali
  • Obbligo dell’applicazione dell’Iva sulle fatture, della fatturazione elettronica, dell’applicazione e/o del versamento della ritenuta d’acconto.

Regime Semplificato

  • Limite massimo di ricavi fissato a 500.000 € per le prestazioni di servizi, e 700.000 € per tutte le altre attività
  • Il reddito è determinato per cassa, ovvero come differenza tra i costi e i ricavi in base alla data di effettivo incasso o esborso
  • Il reddito imponibile sconta l’Irpef e l’Irap
  • Obbligo di tenuta dei registri Iva
  • Obbligo dell’applicazione dell’Iva sulle fatture, della fatturazione elettronica, dell’applicazione e/o del versamento della ritenuta d’acconto.

Siamo a disposizione per valutare quel è il regime più adatto a te.