Lavori faticosi e il loro peso sulle pensioni

Il D.lgs 67/2011, al fine di tutelare i lavoratori impiegati in attività particolarmente faticose e pesanti, ha istituto una modalità di accesso anticipato al pensionamento. Questo beneficio è esercitabile purché una o più attività usuranti sia stata svolta in un periodo di tempo pari ad almeno sette anni negli ultimi dieci di attività lavorativa o ad almeno la metà della vita lavorativa complessiva.

Ma quali sono queste attività particolarmente faticose e pesanti?

  1. a) Lavoratori impegnati nelle mansioni di cui DM del 19 Maggio 1999. Si tratta dei soggetti che hanno svolto lavori in galleria, cava o miniera; i lavori ad alte temperature; i lavori in cassoni ad aria compressa; le attività per l’asportazione dell’amianto; le attività di lavorazione del vetro cavo; lavori svolti dai palombari; lavori espletati in spazi ristretti.
  2. b) Lavoratori notturni individuati come: 1) lavoratori a turni che prestano lo loro attività nel periodo notturno per almeno sei ore per un numero minimo di giorni lavorativi all’anno non inferiore a 64; 2) lavoratori che prestano la loro attività per almeno tre ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo.
  3. c) Lavoratori addetti alla linea di catena: ossia lavorazioni all’interno di un processo produttivo in serie, contraddistinto da un ritmo determinato da misurazione di tempi di produzione con mansioni organizzate in sequenze di postazioni, che svolgano attività caratterizzate dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale, che si spostano a flusso continuo o a scatti con cadenze brevi determinate dall’organizzazione del lavoro o della tecnologia, con esclusione degli addetti a lavorazioni collaterali a linee di produzione, alla manutenzione, al rifornimento materiali, ad attività di regolazione o controllo computerizzato delle linee di produzione e al controllo qualità.
  4. d) Lavoratori conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

Il vantaggio pensionistico in cosa consiste?

Gli “usuranti” possono andare in pensione, già dal 1° gennaio 2016, con una anzianità contributiva minima di 35 anni, una età minima pari a 61 anni e 7 mesi ed il contestuale perfezionamento del quorum 97,6. Il beneficio di accesso anticipato alla pensione, riguarda solo i lavoratori dipendenti.

Tuttavia la domanda intesa ad ottenere il riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti può essere presentata anche da lavoratori dipendenti che raggiungono il requisito contributivo minimo cumulando la contribuzione versata in una delle Gestioni Speciali dei lavoratori autonomi (es. commercianti o artigiani).

In tal caso i requisiti anagrafici ed il quorum sono innalzati rispettivamente di un anno ciascuno (62 anni e 7 mesi – 98,6) e la decorrenza della pensione avviene trascorsi 18 mesi dal perfezionamento dei requisiti in quanto la liquidazione della prestazione avviene a carico delle gestioni speciali.

Si rammenta che i futuri adeguamenti alla speranza di vita sino al 31 dicembre 2026 sono stati congelati.