L’articolato rapporto tra attività diverse e principali

Il CTS stabilisce i requisiti per potersi qualificare ETS ed iscriversi al RUNTS. Tra questi assume rilevanza primaria l’attività esercitata, la quale dovrà rientrare tra le attività di interesse generale ed essere prevista all’interno dello specifico elenco fornito nel codice del terzo settore.

Tale attività, denominata “principale”, dovrà essere svolta in via esclusiva o per l’appunto in via principale. Questa sostanzialmente dovrà essere ricompresa all’interno di alcune “macro aree” che delimitano l’oggetto di tali attività, in breve: servizi e attività nel sociale; servizi e attività culturali; attività e servizi sanitari e socio-sanitari; tutela dell’ambiente e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico; tutela dei minori e dei soggetti deboli; diritti umani, civili e politici; tutela dei lavoratori; attività ricreative e sportive.

Le attività definite invece “diverse” rappresentano attività secondarie e facoltative. Affinché queste possano essere svolte è necessario siano per l’appunto secondarie e strumentali rispetto a quelle di interesse generale e devono essere consentite espressamente all’interno dell’atto costitutivo o dello statuto.

Valutare attentamente quale sia l’attività principale ed identificare le attività diverse è un operazione indispensabile per non inciampare su problemi che possono avere risvolti tutt’altro che secondari. Avere a fianco un professionista che sappia fornire le necessarie informazioni anche in fase di analisi preliminare è determinante per evitare spiacevoli future conseguenze.