Isopensione e milleproroghe

L’isopensione è uno strumento di prepensionamento alla quale possono accedere tutte le aziende del settore privato che mediamente occupano più di 15 dipendenti. Nasce con la Legge 92/2012 (Riforma Fornero) e prevede in via strutturale uno scivolo per quei lavoratori che entro 4 anni riescono a maturare i requisiti di prepensionamento anticipato ordinario o di vecchiaia.

Il Decreto Milleproroghe (D.L. 198/2022 convertito in Legge 14/2023) ha innalzato l’anticipo da 4 a 7 anni in via provvisoria fino al 30 novembre 2026.

Ma quali sono i limiti e le opportunità di questo strumento? Scopriamoli assieme.

Sul versante del lavoratore, l’isopensione rappresenta uno strumento a seguito del quale, si concretizza un accompagnamento al primo trattamento pensionistico ordinario raggiungibile. Ebbene, dal momento della chiusura del rapporto, l’azienda anticiperà al lavoratore, un trattamento economico pari al valore della pensione ricostruita al momento della cessazione stessa. Inoltre in virtù dell’obbligo a carico dell’ex datore di lavoro di versare una contribuzione correlata ricostruita su un imponibile medio relativo agli ultimi 48 mesi, l’isopensione come strumento di esodo risulta assai poco penalizzante ai fini della determinazione del futuro trattamento pensionistico.

Se dal lato dei lavoratori questo strumento sembra esprimere solo aspetti positivi, è sul versante datoriale che vanno analizzate le criticità. Sicuramente il modo di attivare la misura è molto complesso. Invero si necessità di un accordo sindacale attraverso il quale le parti coinvolte individuano la platea di soggetti in esubero. L’accordo in questione potrebbe addirittura essere parte di una procedura di licenziamento collettivo. Dopo la fase sindacale si apre una fase di natura amministrativa durante la quale le parti trasmettono all’Inps la domanda di amissione, l’accordo sindacale e l’elenco dei lavoratori coinvolti con annesso programma di esodo. L’Istituto, validato il tutto, comunicherà al datore di lavoro la provvista finanziaria necessaria per la stipulazione di una fideiussione bancaria relativa alle isopensioni e alle contribuzioni correlate.

L’isopensione decorrerà dal mese successivo a quello della liquidazione.

Questo strumento di esodo nasce innanzitutto con l’idea di gestire gli esuberi del personale ma quel che più pesa sono gli oneri collegati. Infatti, sopportare un tale costo per 7 anni, è evidentemente un fardello che non possono permettersi tutti i datori di lavoro. Non è un caso che l’isopensione abbia avuto pochissime applicazioni e principalmente in grandi realtà del nostro paese. Detto questo allora o sguardo si sposta verso altri strumenti magari meno onerosi come il contratto di espansione oppure ancora si attenzionano strumenti di esodo come quota 102, la RITA, l’APE e così via.