Il Rapporto tra soci e tesserati

Un tema sempre molto sentito è il rapporto numerico fra associati e tesserati. Questo perché spesso l’amministrazione finanziaria mira a far decadere le agevolazioni fiscali dei sodalizi sportivi, cercando di dimostrare che non vi è democraticità se gli associati sono pochi e i tesserati tanti. Come a dire che a decidere sono sempre i soliti e gli altri sono meri frequentatori e fruitori di servizi sportivi (dei clienti??).

Sul punto va fatta una importante precisazione: non esiste una norma di legge che imponga o stabilisca un criterio esatto per determinare il rapporto fra tesserati ed associati.

E se dopo una Riforma come quella che ci ha appena travolto il legislatore non ha sentito l’esigenza di inserire una tale precisazione, è perché le asd devono essere libere di organizzarsi come ritengono più opportuno.

Anzi è normativamente prevista una distinzione fra associato e tesserato, pertanto se le due figure avessero dovuto necessariamente coincidere tale differenziazione non avrebbe avuto senso.

In ogni caso va tenuto a mente che le associazioni sportive dilettantistiche non possono inibire l’accesso alla propria compagine associativa, pertanto devono poter dimostrare di rendere in ogni modo e tempo possibile la richiesta di ammissione a socio da parte di chi abbia la volontà di farlo.

Un consiglio potrebbe essere quello di lasciare disponibile il modulo per la domanda di ammissione a socio sul sito istituzionale o in segreteria e soprattutto nella modulistica per il tesseramento.

In sostanza l’atto con cui si chiede di diventare associato deve essere spontaneo e volontario, non imposto, e qualunque persona deve essere messa nelle condizioni di poter leggere lo statuto sociale e presentare domanda al direttivo per l’ammissione a socio.