ETS – Impresa Sociale

Dando seguito al precedente contributo, dobbiamo soffermarci su una ulteriore importante realtà del settore, ossia “l’impresa sociale”.  Nel novero degli enti del Terzo Settore questa non rappresenta un distinto ente giuridico, bensì una qualifica che tutti i tipi di ente giuridici, compresi quelli societari, possono acquisire presentando determinati requisiti. Questi requisiti e caratteristiche vengono di seguito esposte in via riassuntiva.

Le principali caratteristiche sono:

  • esercizio stabile di attività d’impresa di interesse generale per perseguimento finalità civiche, di utilità sociale e solidaristiche;
  • assenza scopo di lucro;
  • perseguimento finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale;
  • modalità di gestione responsabile e trasparente;
  • coinvolgimento nell’attività dei lavoratori, utenti e altri soggetti interessati.

Sono esclusi dal poter essere impresa sociale:

  • società con socio unico persona fisica;
  • amministrazione pubbliche;
  • enti i cui atti costitutivi limitino erogazione beni e servizi in favore dei soli associati/soci;
  • fondazioni bancarie.

Di seguito alcune delle attività più comuni che possono rappresentare l’oggetto sociale di questi enti:

  • interventi e servizi sociali;
  • interventi e assistenza disabili e persone con handicap;
  • interventi e prestazioni socio sanitarie;
  • educazione, istruzione e formazione;
  • tutela e valorizzazione patrimonio culturale e paesaggistico;
  • accoglienza umanitaria;
  • agricoltura sociale;
  • sport dilettantistico.

L’attività d’impresa di interesse generale deve essere svolta in via stabile, ossia non occasionalmente, ed in via principale, ovvero rappresentare una fetta > al 70% dei ricavi complessivi.

Inoltre l’attività di impresa deve occupare, in misura non inferiore al 30% dei lavoratori totali, persone rientranti nella categoria di “lavoratori molto svantaggiati”.

Gli utili devono essere utilizzati e reinvestiti nell’impresa sociale. Nessuna distribuzione diretta od indiretta è prevedibile. Può prevedersi che una quota < 50% utili e avanzi di gestione annuale, dedotte eventuali perdite precedenti, possa essere destinata:

  • se informa societaria, ad aumento gratuito di capitale nei limiti delle variazioni istat oppure distribuiti dividendi in misura non > interessi buoni fruttiferi + 2,5 punti;
  • a erogazioni gratuite in favore ETS diverse da imprese sociali e non collegate.

La costituzione prevede l’atto pubblico e l’impresa è iscritta, oltre che in una apposita sezione del RUNTS, anche in una sezione apposita del Registro Imprese. La denominazione deve riportare “impresa sociale”.

Nel prossimo articolo tratteremo il delicato tema del “lavoro e volontariato”.