Demansionamento e la perdita da chances, cosa ne pensa il Fisco

Il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti all’inquadramento superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legale di inquadramento delle ultime effettivamente svolte”.

Così il codice civile, come riformato dal Jobs Act nel 2015, rappresenta la guida sul tema dell’inquadramento del lavoratore. Discostarsi da questi parametri, salvo stringenti casi ammessi dalla legge, porta a inciampare nell’istituto del demansionamento.

Recentemente, con la risposta n. 185/2022, l’Agenzia delle Entrate si è dedicata a esaminare il tema del demansionamento concentrandosi non tanto sul lato giuslavoristico ma su quello tributario.

Ebbene, come dev’essere trattato fiscalmente un danno da dequalificazione?

In generale, la prima considerazione da fare consta nel distinguo tra il danno patrimoniale, derivante dall’impoverimento della capacità professionale del lavoratore o dalla mancata acquisizione di maggiori capacità (c.d. perdita da chances), da quello non patrimoniale comprendente la lesione dell’integrità psico-fisica, dell’immagine professionale e della dignità personale del lavoratore.

Secondo un indirizzo consolidato della Suprema Corte, la chance è suscettibile di un’autonoma valutazione giuridica ed economica tanto che la sua perdita configura un danno attuale e risarcibile ascrivibile alla fattispecie del danno emergente (e non del lucro cessante) qualora il soggetto che agisce per il risarcimento del danno ne provi la sussistenza. In altre parole il lavoratore è tenuto a dimostrare come le sue aspettative siano state frustrate dal demansionamento piuttosto che dalla forzata inattività. Dal canto suo, il giudice potrà quantificare il danno in via equitativa con riferimento al maggior stipendio non conseguito.

Questa ricostruzione operata dall’Agenzia delle Entrate in base alla consolidata giurisprudenza porta con se che il ristoro del danno da perdita da chances nel rientrare nel concetto di danno emergente configura un reintegro del patrimonio del lavoratore e pertanto non assoggettabile al prelievo fiscale come invece lo sarebbe stato in caso di qualificazione come lucro cessante che si traduce in perdita di redditi o mancato guadagno.