Contenzioso Tributario – Presunzione di distribuzione di utili extra-bilancio

In tema di disciplina delle presunzioni, la giurisprudenza ha più volte affermato che è legittima la presunzione di attribuzione ai soci, nell’ambito di società a ristretta base proprietaria, degli eventuali utili extracontabili accertati. Anche la presenza di perdite contabili rilevate nell’esercizio “ufficiale” e virtualmente deducibili per copertura dai maggiori utili extracontabili, non sarebbe sufficiente a superare tale presunzione.

Rimane da sempre salva, comunque, la facoltà del contribuente di offrire la prova del fatto che i maggiori ricavi non sono stati distribuiti, ma accantonati dalla società o impiegati in altre forme di investimento.

In tale ambito si innesta la recente ordinanza n. 13379/2023 della Corte di Cassazione – Sez. Unite – Civile, secondo la quale la presunzione di distribuzione degli utili extra-bilancio può essere vinta dal contribuente anche fornendo la dimostrazione della propria estraneità alla gestione e conduzione societaria.

Il punto merita una riflessione in quanto la prova di tale estraneità sarà tanto più forte quanto il contribuente sarà in grado di vincere ulteriori possibili presunzioni. Ciò in quanto la qualifica di socio, anche se proprietario di quote minoritarie e non accompagnata da ulteriori cariche ricoperte nell’organo amministrativo, potrebbe non bastare a dimostrare l’assenza di partecipazione ai fatti di gestione, specialmente in caso di società a “conduzione familiare” o comunque nel caso in cui il socio abbia rapporti parentali o derivanti da ulteriori legami di tipo economico, se pur esterni all’impresa stessa, con la governance societaria.