Brexit: gli effetti sull’iva dal 01.01.2021

Dal 31.01.2020 (data di effettiva uscita del Regno Unito dalla UE) al 31.12.2020 gli scambi commerciali tra il Regno Unito e i paesi europei sottostavano alle previgenti regole in materia di IVA, continuando ad essere definiti, quindi, scambi Intra-UE.

A partire, però, dall’01.01.2021, termina tale periodo transitorio e la Brexit esplicherà appieno gli effetti anche in riferimento a IVA e Dogane, fatti salvi nuovi diversi accordi.

Acquisti e cessioni di beni dal 01.01.2021

Gli acquisti di beni dal Regno Unito non saranno più acquisti intracomunitari, bensì costituiranno importazioni di beni, con assoggettamento ad iva secondo quanto disposto dagli artt. 67 e 68 DPR 633/72 (liquidazione dell’iva direttamente in dogana o attraverso l’emissione di autofattura).

Parimenti, le cessioni di beni verso il Regno Unito saranno considerate esportazioni e costituiranno operazioni non imponibili ai sensi dell’art. 8, c. 1, lett. a) e b) DPR 633/72, per le quali sarà, inoltre, necessario acquisire prova dell’avvenuta esportazione.

Attenzione: le operazioni di acquisto o cessione che abbiano avuto inizio prima del 2021, ma che termineranno dopo tale data, saranno comunque considerate operazioni intracomunitarie.

Prestazioni di servizi dal 01.01.2021

Le prestazioni di servizi effettuate verso il Regno Unito saranno  considerate non imponibili ai sensi dell’art. 7 DPR 633/72, anziché art. 7ter; mentre, le prestazioni ricevute da soggetti UK costituiranno l’obbligo per il committente di emissione dell’autofattura, venendo così meno il meccanismo di integrazione valido per le operazioni intracomunitarie.