Bonus 200 Euro e i suoi paradossi

Il Decreto Legge del 17 maggio 2022, n.50 ha istituito la corresponsione di un’indennità una tantum di 200 euro per varie categorie di soggetti. Tra questi, oltre i lavoratori dipendenti, gli altri beneficiari sono i titolari di pensione, i lavoratori domestici, i percettori di Naspi e Dis-Coll, le collaborazioni coordinate e continuative, i lavoratori stagionali, i lavoratori intermittenti, i lavoratori dello spettacolo, gli autonomi occasionali arrivando fino ai lavoratori autonomi e i professionisti.

Il diritto all’indennità è in generale condizionato alla sussistenza di alcuni requisiti. Nell’ambito del lavoro subordinato, il Decreto ha agganciato la titolarità del diritto al bonus di 200 euro con la normativa che si occupa dell’esonero contributivo pari allo 0,8%. Quest’ultimo, si ricorda, è riconosciuto esclusivamente sulla quota dei contributi a carico dei lavoratori, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro. La condizione imposta dal Decreto è che il lavoratore subordinato abbia fruito in uno dei mesi del primo quadrimestre del 2022 della suddetta riduzione contributiva.

Questa scelta legislativa desta non poche perplessità.

Prendiamo ad esempio un lavoratore subordinato il cui contratto a termine è scaduto il 31 marzo 2022. Durante questo periodo, avendo una retribuzione inferiore a 2.692 euro ha beneficiato della riduzione contributiva dello 0,8%. Ipotizziamo ora che venga assunto dall’azienda Omega il 1° luglio 2022. A questo punto, il lavoratore potenzialmente avrebbe diritto all’indennità una tantum, tuttavia come farà Omega a sapere la situazione del primo quadrimestre 2022 del dipendente in forza presso Alfa? Si consideri che chiedere l’esibizione di una delle buste paga interessate appare in aperto contrasto con il rispetto della normativa sulla privacy. Ma in assenza di questa informazione il lavoratore rischierebbe di rimanere tagliato fuori dall’aiuto. Probabilmente non rimarrà altro che fornire una dichiarazione che autocertifichi l’aver beneficiato dell’esonero dello 0,8% in uno dei mesi del primo quadrimestre del 2022.

Ulteriore criticità da evidenziare, è che il diritto all’indennità di 200 euro è di fatto sconnessa da qualsiasi legame tra retribuzione e reddito annuo del lavoratore e/o del nucleo familiare. Si pensi a un lavoratore che nel primo quadrimestre ha beneficiato dell’esonero ma poi a maggio 2022 viene nominato dirigente con una RAL di 100,000 euro. Gli spetterà il bonus. O ancora, il lavoratore che avendo fruito dello sconto dello 0,8% è coniugato o convivente con un altro lavoratore che ha una RAL di 100.000 euro. Gli spetterà il bonus.

E chi non percepisce né Naspi né il Reddito di Cittadinanza? Non avrà diritto al bonus.

Parrebbe che questo aiuto non andrà proprio a chi ne potrebbe avere più bisogno sempreché non venga aggiustato in sede di conversione del Decreto.