Apertura della Partita IVA : Attenzione ai nuovi controlli

La stretta sulle partite iva “apri e chiudi”, già da tempo annunciata, ha trovato applicazione nei commi 148-149-150 dell’art. 1 della nuova Legge di bilancio per il 2023.

In buona sostanza è previsto che da quest’anno vengano intensificati i controlli sulle frodi IVA con l’obiettivo di “combattere abusivismo, evasione e concorrenza sleale” mediante un’attività di vigilanza speciale che l’Agenzia delle Entrate svolgerà in sede di attribuzione della partita iva.

A tal fine è stato specificatamente modificato l’art. 35 del D.P.R. n. 633/1972, inserendo dopo il comma 15-bis, i commi 15-bis 1 e 15–bis 23 che contengono una serie di nuove previsioni:

– specifiche analisi da parte dell’AdE sul rischio evasione connesso al rilascio di nuove partite IVA e, in presenza del riscontro di determinati profili di rischio, la possibilità di convocare il contribuente presso i propri uffici ex art. 32, D.P.R. n. 600/1973 per chiedere ulteriore documentazione contabile (esibizione scritture contabili di cui agli art. 14 e 19 del D.P.R. n. 600/1973) al fine di chiarire determinati aspetti oscuri dell’attività ed ottenere la prova del possesso della soggettività passiva dell’imposta consistente nell’effettivo svolgimento dell’attività di impresa o lavoro autonomo;

– in caso di esito negativo ai controlli o qualora il contribuente non si presenti all’ incontro con il funzionario, l’Agenzia ha il potere di chiudere d’ufficio la partita Iva;

– il contribuente ha comunque la possibilità di riaprire la partita IVA, ma soltanto se provvede al deposito di una garanzia fideiussoria della durata di 3 anni e di ammontare non inferiore a 50.000 euro (o superiore se in presenza di maggiori importi correlati ad eventuali violazioni fiscali pregresse).

La Legge di bilancio ha poi previsto una sanzione pari a 3.000 euro irrogabile contestualmente al provvedimento che dispone la cessazione della partita IVA.

Le disposizioni attuative di tali norme sono demandate ad uno o più Provvedimenti Direttoriali dell’Agenzia Entrate che ad oggi non sono intervenuti. Gli indicatori di rischio non sono pertanto noti, ma è presumibile che l’attività di controllo possa concentrarsi su determinati codici ATECO e su contribuenti già titolari di precedenti attività cessate, specialmente in presenza di un breve lasso di tempo fra chiusura di una posizione e apertura di una nuova partita IVA ed ancor più in caso di posizioni debitorie verso il Fisco. E’ ragionevole aspettarsi, inoltre, che il perimetro di tali indagini venga esteso ad eventuali collegamenti societari e/o familiari.