02 Mag L’utilizzo dei Social Media per gli accertamenti tributari
Il mondo dell’online è entrato a far parte della nostra vita quotidiana. Ormai ogni aspetto della nostra vita e della nostra quotidianità viene continuamente reso pubblico, fornendo inconsciamente e in modo gratuito ogni tipo di informazione e a volte esponendoci a potenziali accertamenti fiscali.
Le impronte che lasciamo sui social network, quali per esempio Facebook, Instagram, LinkedIn, sono sempre più utilizzate dal Fisco. Foto, commenti, post, possono essere tracce per scovare redditi e proprietà immobiliari non dichiarati, ovvero residenze fittizie.
Le Amministrazioni di vari Stati, tra cui per esempio la Francia, hanno iniziato a regolamentare in modo dettagliato la materia, stabilendo le fonti da cui attingere, le modalità di trattamento dei dati e le violazioni tributarie e penali perseguibili. Si comincia dunque a sfruttare tutti i dati resi disponibili dagli utenti tramite tali canali online, per muovere contestazioni ai contribuenti.
In tal senso anche i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate non sono cosa nuova, e neppure da parte della Guardia di Finanza, che già con la Circolare n. 1 emessa il 4 dicembre 2017 aggiornava “le direttive operative della GdF concernenti l’esecuzione delle verifiche, dei controlli fiscali e delle indagini di polizia economico-finanziaria finalizzate al contrasto dell’evasione, dell’elusione e delle frodi fiscali” includendo anche i social network.
Ancora, con la Circolare n. 1/2018, la GdF affermava che le informazioni desunte dalla rete internet possono essere fonte di innesco per verifiche.
Ma come e cosa può scoprire il Fisco?
Attraverso tali canali, il Fisco può scoprire per esempio la vostra vera residenza. Ne è l’esempio quello della persona fisica che dichiara di risiede all’estero ma che posta in continuazione foto e storie ambientate in Italia. La presenza di tali elementi potrebbe far accendere una spia al Fisco e innescare una attività di controllo, la quale potrebbe accertare la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi italiana.
Altre informazione sono desumibili altresì dal profilo LinkedIn. Quando si descrive in modo dettagliato la propria storia lavorativa, la permanenza fisica e relativa localizzazione, nonché la nazionalità del datore di lavoro. Tutte informazioni potrebbero essere rilevanti per stabilire per esempio se si ha o meno diritto alle agevolazioni fiscali per i lavoratori impatriati.
In conclusione, i social media possono fornire importanti informazioni sulla situazione fiscalmente rilevante dei contribuenti che l’Agenzia delle Entrate può utilizzare come un utile strumento per avviare un accertamento, pur consapevole delle limitazioni delle stesse dettate ad esempio dalla pubblicazione di informazioni false o incomplete.